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Questo volume propone una riflessione su uno degli aspetti più rilevanti dell'arte contemporanea negli Stati Uniti, che dall'11 settembre 2001 all'odierna crisi finanziaria hanno visto cadere certezze di invulnerabilità e di sicurezza economica e sociale. Già dagli anni Cinquanta, molti artisti americani hanno analizzato o criticato l'idea di sogno: la promessa di successo e felicità, come base dello stile di vita americano, continuamente alimentato dall'immaginario hollywoodiano e dall'estetica promossa dalle campagne pubblicitarie delle grandi multinazionali, dalla Coca Cola alla Disney. Oggi il sogno americano sembra essere però entrato in crisi, ma uno spirito di ottimismo, una capacità di immaginazione e la volontà di credere sempre in un futuro a lieto fine sono ancora parte integrante dell'idea stessa di America. Artisti americani di diverse generazioni riflettono queste tensioni e impulsi nelle loro opere, attuando una sorta di fuga dalla realtà e di rifugio in mondi alternativi, sicuri e soprattutto controllabili. Opere che si basano su un'estetica nutrita di immagini fantastiche e da sogno, creature fiabesche o immagini dei media, ma anche veri e propri mondi paralleli che esplicitamente rifuggono la "vera" realtà a vantaggio di una realtà di successo e splendore, anche se solo immaginata. Fuggire dalla realtà diviene un modo per combattere la complessa difficoltà del presente.